ASSEGNAMENTO >> 13. Leggi “Pianificazione e Obiettivi”

PIANIFICAZIONE E OBIETTIVI

Sono infiniti i piani che si possono elaborare per raggiungere i propri fini. Tuttavia sono soltanto piani e non saranno completi finché non si sarà stabilito quando, come e da chi devono essere eseguiti; inoltre si dovranno fissare i tempi e i piani dovranno essere autorizzati o concordati. 

Ecco perché la pianificazione a volte ha una cattiva reputazione. 

Puoi benissimo pianificare di guadagnare un miliardo, ma se il quando, il come e il chi non vengono formulati in un programma sotto forma di obiettivi di diversi tipi, quel piano semplicemente non si realizzerà. Immaginiamo che qualcuno elabori un piano sul modo per trasformare il porto di Livorno in uno scalo per le petroliere. I disegni potrebbero essere perfetti, con ogni cosa al suo posto. Se ne potrebbero anche costruire dei modellini. Passano dieci anni e il piano non viene iniziato, tanto meno completato. Vi sarà capitato di vedere piani del genere. Le fiere internazionali ne sono piene. 

Si potrebbe anche formulare un piano sotto forma di programma suddiviso in obiettivi (chi, come, quando), ma se questi ultimi fossero mediocri o irreali, il piano non sarebbe mai portato a termine. 

Si potrebbe fare anche un piano totalmente privo di OBIETTIVO CONDIZIONALE che lo preceda, e così nessuno lo vorrebbe e in realtà non avrebbe scopo. Probabilmente non sarebbe mai portato a termine. Una cosa del genere esisteva nell’isola greca di Corfù. Si trattava di un teatro greco costruito soltanto per metà e lasciato incompiuto. Nessuno aveva chiesto agli abitanti del luogo se lo volessero o se fosse necessario e così, anche se era molto ben progettato e perfino parzialmente dotato di obiettivi e già costruito per metà... eccolo lì, incompiuto. E lo è ancora. 

Ovviamente un piano, vale a dire un disegno o un modello in scala di una certa zona, di un certo progetto, o di qualcos’altro, è assolutamente indispensabile per qualsiasi costruzione, altrimenti non potrebbe essere realizzato. Può anche essere approvato come piano.

Ma se non era basato sui risultati di un obiettivo condizionale (un sondaggio su ciò che è necessario o attuabile), il piano è inutile o per lo meno inadeguato. E, se non vi si stanziano fondi, se nessuno riceve l’ordine di metterlo in atto, se non si stabiliscono i tempi, il piano non sarà mai attuato; ognuno di questi fattori è sufficiente per impedirne la realizzazione. 

Quando si stabilisce un piano e si elabora un programma che richiede un’approvazione, per ottenerla andrebbe presentato con: 

a. Il risultato di un obiettivo condizionale (un sondaggio su ciò che è necessario o voluto),

b. I particolari, vale a dire un quadro del programma o del suo raggio d’azione, oltre alla facilità o la difficoltà di realizzazione, e le persone che vi partecipano o i materiali usati,

c. La sua classificazione come vitale o semplicemente utile,

d. Gli obiettivi primari che evidenziano l’organizzazione necessaria per realizzarlo,

e. Gli obiettivi operativi che specificano i tempi da osservare (anche se non sono espressi con una data, ma in giorni o settimane) e il modo in cui combaciano con le altre azioni,

f. Il costo, specificando anche se questo sarà ripagato dal risultato o se ce lo possiamo permettere, o l’entità del profitto che produrrà. 

Il programma dovrà comprendere gli obiettivi. 

Un piano sarebbe il disegno della cosa stessa.

Possiamo quindi vedere perché alcune cose non hanno alcun esito e perché spesso non vengono ultimate neanche quando sono state pianificate: il piano non è presentato in una struttura suddivisa in obiettivi, e così è irreale o non viene attuato.

A volte un obiettivo condizionale trascura di chiedere quali ostacoli o quale opposizione s’incontrerebbero o quali perizie sono disponibili, e così può uscire dal seminato per quel motivo. 

Ma se si comprendono bene questi fattori, si può vedere tutta la portata del soggetto, diventando abbastanza geniali e ottenendo cose che prima sembravano irrealizzabili o che non erano mai state prese in considerazione. 

una struttura a cielo aperto per assistere a recite. I teatri greci venivano costruiti usando la forma naturale dei pendii. Un’area di posti a sedere in pietra scendeva giù per la collina e alla fine vi era un’area rotonda dove avvenivano gli spettacoli.